Visiting Curators, a cura di Maria Chiara Valacchi, è il programma che si apre all’ospitalità di figure curatoriali e direttori di musei o fondazioni internazionali per rafforzare la rete di connessioni altamente qualificate volte al sostegno dell’arte italiana. I professionisti selezionati saranno attivamente coinvolti ad ArtVerona 2024 nell’indagine di nuove ricerche artistiche e stand espositivi. Quest’anno, al fine di incrementare la dinamicità del sistema italiano, saranno presenti curatori e direttori provenienti dalle più importanti istituzioni del nostro paese, per avviare proficui scambi ed opportunità con le gallerie presenti in fiera. I professionisti selezionati e attivamente coinvolti ad ArtVerona 2024 sono: Cristiana Collu, Nicolas Gitton, Luca Lo Pinto e Pierre-Alexandre Mateos.
Cristiana Collu, direttrice di museo e curatrice indipendente, da settembre 2024 è la Direttrice della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Ha diretto tra gli altri la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il MART di Trento e Rovereto e il MAN di Nuoro. Laureata in Storia dell’arte all’Università di Cagliari, Phd all’Università Complutense di Madrid, ha insegnato presso l’Università La Sapienza di Roma, l’Università di Sassari, l’Università di Cagliari, l’Università di Trento e la LUISS Business School di Roma. Partecipa ad importanti commissioni, giurie e comitati scientifici come la Giuria Internazionale della Biennale di Venezia, 58ª edizione, la Commissione Farnesina, il Tuwaiq ISS e il Riyadh Art Program in Arabia Saudita, la Quadriennale di Roma, il Premio TERNA e molti altri. Ha curato e ideato oltre 200 mostre e ha dedicato molti dei suoi progetti, della sua ricerca e dei suoi interessi alla sostenibilità, parità di genere, diversità e inclusione.
Nicolas Gitton è direttore della Fondazione Maeght dal 2018. In questa veste ha supervisionato lo sviluppo di un progetto di ampliamento di 6 metri che ha raddoppiato lo spazio espositivo. Ha organizzato mostre di riferimento come “I Giacometti: una famiglia di artisti”, “Miró: oltre la pittura” e “L'amicizia: una famiglia di artisti”. “Amicizia: Matisse-Bonnard”, e ha rilanciato la programmazione estiva con concerti, danza e teatro. Dal 2018, le presenze annuali sono aumentate da 100.000 a 180.000. In precedenza ha lavorato a Londra come amministratore delegato della casa d'aste online Paddle8 e a New York con lo storico direttore del Guggenheim Thomas Krens su progetti di sviluppo museale in tutto il mondo. Ha conseguito una laurea in storia dell'arte presso l'Université de Lille 3 e un master in Arts Management presso la HEC di Parigi.
Luca Lo Pinto è direttore artistico di MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2014 al 2019 è stato curatore alla Kunsthalle di Vienna. È co-fondatore della rivista e casa editrice NERO. Ha organizzato una serie di mostre personali con artisti come Emilio Prini, Simone Forti, Nathalie du Pasquier, Jason Dodge, Tony Cokes, Camille Henrot, Olaf Nicolai, Friedl Kubelka, Pierre Bismuth, Babette Mangolte, Cinzia Ruggeri, Lawrence Weiner, Gelatin&Liam Gillick, Charlemagne Palestine e le collettive Time is Thirsty, Publishing as an artistic toolbox 1989-2017, More than just words, Individual Stories e Function Follows Vision, Vision Follows Reality. Altri progetti curatoriali includono I am only the housekeeper, but I don't know.. (Plečnik House Museum) Luca Vitone – Io, Luca (PAC); XVI Quadriennale d'Arte (Palazzo delle Esposizioni); Le Regole del gioco (Fondazione Achille Castiglioni); Trapped in the Closet (FRAC Champagne Ardenne); Antigrazioso (Palais de Toyko); AnderSennoSogno (Museo H.C. Andersen); D’après Giorgio (Fondazione Giorgio De Chirico); Conversation Pieces (Museo Praz). I suoi scritti sono apparsi su numerosi cataloghi e riviste internazionali (Flash Art, Kaleidoscope, Mousse, Purple, Spike, Rolling Stone, All In, STXDYOZ). Ha curato inoltre pubblicazioni con vari artisti, tra i quali Giorgio Andreotta Calò, Lisa Ponti, Mario Diacono e Mario Garcia Torres. Nel 2012 ha curato la pubblicazione Documenta 1955-2012.
Pierre-Alexandre Mateos fa parte di un duo curatoriale e di scrittura composto con il suo partner in crime, Charles Teyssou, con sede a Parigi. Per il terzo anno sono responsabili del programma Art Basel Paris Conversations. Sono anche curatori generali di Paris Orbital alla Pinault Foundation (Bourse de Commerce, Parigi), una serie di conferenze e performance che esplorano il sottobosco creativo di Parigi. Nel 2024 pubblicheranno un libro sulla storia del battuage con HEAD (Ginevra) e Spector Books (Lipsia) che uscirà in ottobre e culminerà in una serie di mostre (co-curate con Rasmus Myrup e Octave Perrault) intitolate Cruising Pavilion, che illustreranno il legame tra battuage omosessuale e architettura alla 16° Biennale di Architettura di Venezia (padiglione non ufficiale, Spazio Punch), New York (Ludlow 38), Stockholm (Arkdes), and Fire Island (Residenza BOFFO). Quest'anno hanno curato anche la seconda edizione della Stavanger Secession, una mostra annuale a Stavanger, Norvegia (Tou Scene, Stavanger Kunstmuseum, Museo norvegese del petrolio).
Cristiana Collu, ph. Adriano Mura
Nicolas Gitton
Luca Lo Pinto, ph. Giovanna Silva
Pierre-Alexandre Mateos, ph. Hugues Laurent